Esercizi di purezza

Villa Contemporanea

Esercizi di purezza a cura di Villa Monica 

Mostra collettiva – febbraio – aprile 2021

Villa Contemporanea è lieta di presentare la collettiva Esercizi di purezza, con le opere di Elisa Cella, Alberto Gianfreda, Camilla Marinoni, Max Marra e Eva Reguzzoni.
Sono esposte opere differenti tra loro ma accomunate, oltre che dal colore, da una similitudine nell’ap- proccio del fare artistico. Domina il bianco che simbolicamente diventa il punto di partenza di una rinascita interiore, della ricerca di una “purezza” che si esterna attraverso media diversi: la carta (Camilla Marinoni, Eva Reguzzoni), la tela (Elisa Cella, Max Marra) e la scultura (Alberto Gianfreda). Il bianco si fa ampli- ficatore di sentimenti profondi, nel suo candore cela turbamenti ma anche nuove possibilità espressive.

Eva Reguzzoni, attraverso il processo creativo, dà vita ad opere che traggono spunto dalla sua interiorità e si concretizzano nella non finitezza della forma. Nelle sue opere su carta, vi è uno sconfinamento del filo che, partendo dai lacerti di carta velina strappati, si proietta verso l’esterno. L’opera parzialmente ricama- ta riassume il fare creativo dell’artista che blocca il suo gesto in un dato momento per renderlo definitivo e non ripetibile. La fragilità della carta rispecchia la fragilità dell’atto e la casualità del gesto.

ArtsCore

Testo di Michela Ongaretti

Anche nel lavoro di Eva Reguzzoni il processo creativo parte dall’interiorità per narrare attraverso i materiali una storia di complesse e ineluttabili fragilità. La non finitezza della forma cristallizza ciò che è destinato a ripetersi all’infinito nell’esistenza umana, ciò che è possibile solo in quanto processo senza sosta e senza modalità risolutiva. E’ l’espressione di una identità, ovvero la sua ricerca, a perpetuarsi oltre il tempo delle generazioni. Tutto questo avviene però, a differenza di Marra, in progressiva assenza di peso.

Le opere in mostra ragionano sulla volatilità della carta, velina, che si presenta già come una raccolta di frammenti organizzati, Questa risma di materia leggera, già di per sé nata da un procedimento di purificazione, ospita una scrittura fatta di ricami che evocano le tracce di un vissuto non del tutto decifrabile: è il gesto ma è anche, già, la memoria del gesto, nel suo fissarsi, nel suo essere bloccata dal confine del foglio. E’ il mondo astratto del bianco che raccoglie la luce, che trattiene colore e sentimenti. Il ricamo però deborda oltre i limiti, affiora nello spazio esterno come corpo del presente, che non può davvero chiudere la porta al ricordo.

Frammenti del Fare 

Carta velina e ricami, 2021. Cm 36×25 –  70×44

Una serie di quattro lacerti di arazzo monocromi ricamati su fogli sovrapposti di carta velina

L’opera riassume il fare dell’artista che blocca il suo gesto in un determinato momento creativo e lo trasforma in opera finita

Un frammento del fare installato a parete e bloccato su un supporto di legno